Mark Knopfler - Corned Beef City - Mark Knopfler's World

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Testi e traduzioni


Mark Knopfler
Privateering

Pubblicazione: 3 settembre 2012
Durata: 90min 07s
Dischi: 2
Tracce: 20
Etichetta: Mercury Records, Universal
Produttore: Mark Knopfler, Guy Fletcher e Chuck Ainlay
Registrazione: British Grove Studios di Londra, 2011-2012


Disco 1

Disco 2

Deluxe Edition bonus disc
Hill Farmer's Blues - 5:18    

Super Deluxe Edition bonus disc
Follow the Ribbon - 8:07    

Traccia disponibile con il download digitale da http://www.amazon.de


A cura di Francesco Moretti

Sesto incontro in mare per la ciurma di Capitan Knopfler.
Questa sesta nave abbordata è un veloce cajun rock, che somiglia in modo impressionante ad un altro gioiellino di quel genere di musica, nella fattispecie “Gravy Train”, suonato assieme al grande chitarrista slide Sonny Landreth nel cd singolo “Darling Pretty” del 1996.
Quindi grande presenza di chitarra slide distorta, suonata dal Nostro con la consueta maestria, ritmo allegro e sostenuto, per una canzone che, però, allegra non è poi tanto, creando ancora una volta quell’effetto contrastante tra musica e testo a cui Knopfler, da tempo, ci ha abituati.
Altro piccolo particolare:
Da questo brano in poi potrà capitare di imbatterci in temi, argomenti o personaggi già trattati dal Nostro in precedenti suoi lavori, come lui stesso ci conferma:

Sì, questo è un album di ampio respiro, ed alcune delle canzoni presenti in esso sono continuazioni di temi che ho già trattato in album precedenti.
Come potete vedere, alla fine, si tratta sempre di lavoro lasciato in sospeso, ed ancora da completare…”

Arriviamo al dunque, quindi.
Ricordate il tema delle aree disagiate di Londra e dintorni, trattato magistralmente in quel capolavoro di ballata rock che è “Silvertown Blues”, presente nell’album “Sailing To Philadelphia”, a proposito dell’omonimo distretto industriale?
Ecco, quel tema ritorna in questa canzone, questa volta a proposito della cittadina di Dagenham, situata nel borgo di Barking e Dagenham, nella contea di Essex, a 15 chilometri circa ad est della Città di Londra.
Nata come un villaggio contadino, Dagenham è rimasta virtualmente priva di sviluppo fino al 1921, quando cominciò la costruzione del complesso residenziale pubblico di Becontree (terminata nel 1932), comprendente 27.000 case per accogliere i reduci della Prima Guerra Mondiale e dare un tetto mgliore agli abitanti dei ghetti della zona periferica ad est di Londra.
Come potete immaginare, il tenore di vita dei residenti di quel luogo non era dei più alti (e non lo è nemmeno adesso), quindi Dagenham venne soprannominata la “Città Della Carne In Scatola”, in quanto si credeva fosse l’unico bene alimentare che gli abitanti potessero permettersi.
E la canzone in questione parla, infatti, della vita quotidiana, fatta di pochissimi agi, tante rinunce ed ancora di più sacrifici di uno di questi abitanti, costretto dalla dura realtà ad accettare e sobbarcarsi lavori saltuari pesanti, ovviamente in nero, allo scopo di arrotondare le non cospicue entrate con soldi in contanti consegnati brevi mano, o addirittura con taniche di carburante, evidentemente un bene prezioso e di non facile reperimento, allo scopo di riempire il serbatoio dell’auto oppure quello della stufa, per poter scaldare le abitazioni durante l’inverno.
Una vita che nemmeno gli stipendi offerti dal lavoro nelle poche aziende circostanti, vedi la Ford, nominata nel testo della canzone e presente sul territorio di quella zona a partire dal 1931 (ma in difficoltà a partire dai primi mesi del 2002, e passata dai 40.000 operai degli anni ’50 agli attuali 4.000), riescono ad addolcire.
Quindi, sebbene non sia né bello, né legale, ben vengano i lavoretti extra citati dal protagonista della canzone, perché le spese sono tante e bisogna mantenere la famiglia.
E perché non è per niente bello, vivere nella Città Della Carne In Scatola, ma è la tua città, alla lunga finisci per amarla lo stesso, e se vuoi rimanervi devi andare avanti così.


La città della carne in scatola

È mattina presto, sto andando ad incontrare un tale,
vuole che gli scarichi un camion per qualche soldo in nero.
Non ti fai troppe domande quando non hai un soldo in banca,
devi dar da mangiare ai tuoi bambini e riempire il serbatoio.

Bacon, uova e salsicce, doppia porzione di patatine fritte e fagioli,
tè e pane e burro, ed una giornata intera sulle macchine.
Sta arrivando il Natale con le ultime richieste,
cosa non faresti per un po’ di soldi in tasca.

Quindi non è così bello,
vivere nella Città Della Carne In Scatola.
No, non è così bello,
vivere nella Città Della Carne In Scatola.

È mattina presto, nel piazzale dove sono parcheggiati i camion,
ho un pacchetto di bigliettoni in tasca ed un paio di taniche di carburante (1).
Devo andare avanti in questo modo, stanno licenziando gente, alla Ford,
riesco a malapena a pagarmi vitto e alloggio.

Quindi non è così bello,
vivere nella Città Della Carne In Scatola.
No, non è così bello,
vivere nella Città Della Carne In Scatola.

È mattina presto, sto andando ad incontrare un tale,
vuole che gli scarichi un camion per qualche soldo in nero.
Non ti fai troppe domande quando non hai un soldo in banca,
devi dar da mangiare ai tuoi bambini e riempire il serbatoio.

Quindi non è così bello,
vivere nella Città Della Carne In Scatola.
No, non è così bello,
vivere nella Città Della Carne In Scatola.


Lyrics

Corned Beef City

Early in the morning, going to meet a man,
wants a truck unloading for cash-in-hand.
You don’t ask questions when there’s nothing in the bank,
got to feed the kids and put the diesel in the tank.

Bacon, egg and sausage, double chips and beans,
tea and bread and butter, and a day on the machines.
Christmas is coming with the final demand,
what you got going for cash in hand.

So it ain’t too pretty,
Corned Beef City.
It ain’t too pretty,
Corned Beef City.

Early in the morning, where the trucks all stand,
i’ve got a pocket full of folding and a pair of jerry cans (1).
I’ve got to keep it going, they’re laying off, at Ford,
i’m only one step ahead of my room and board.

So it ain’t too pretty,
Corned Beef City.
It ain’t too pretty,
Corned Beef City.

Early in the morning, going to meet a man,
wants a truck unloading for cash-in-hand.
You don’t ask questions when there’s nothing in the bank,
got to feed the kids and put the diesel in the tank.

So it ain’t too pretty,
Corned Beef City.
It ain’t too pretty,
Corned Beef City.


(1) Taniche di carburante (jerry cans):
È il nome dato dagli inglesi alle taniche da 20 litri con tappo a vite, originariamente in acciaio, poi in plastica, costruite per la prima volta in Germania negli anni ’30, ad utilizzo militare, allo scopo di contenere il carburante e trasportarlo con maggiore facilità.
L’origine del nome risale, appunto, al paese di origine di quel contenitore, essendo “Jerry” il nomignolo dato, ai tempi della Seconda Guerra Mondiale, ai tedeschi.


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