Mark Knopfler - Hard Shoulder - Mark Knopfler's World

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Testi e traduzioni


Mark Knopfler - Get Lucky


iTunes and Amazon bonus tracks
Early Bird - 5:36
Time in the Sun - 2:52
Deluxe Edition bonus tracks
Pulling Down the Ride - 2:41
Home Boy - 3:15
Good as Gold - 3:27



A cura di Francesco Moretti

La seconda traccia, quindi il secondo caso da trattare, è intitolata “Hard Shoulder” e rappresenta un esempio mirabile della capacità del Nostro di giocare con la lingua e con le parole, vedremo più tardi in quale modo.
Il soggetto della canzone pare essere una sorta di operaio tuttofare/ferramenta/venditore itinerante che, con il suo camioncino carico di mercanzia e di attrezzi da utilizzare e/o vendere all’occorrenza, viaggia tra una città e l’altra a seconda di chi lo contatta per i giorni di mercato o per qualche lavoretto remunerato da svolgere.
Ma la vita non è fatta di solo lavoro, i sentimenti umani trovano sempre la via di palesarsi, ed il pensiero della persona amata lontano da sé, alla lunga, fa male, e toglie piano piano la forza e la voglia di andare avanti.
Da qui l’appello del protagonista all’amore della sua vita di restare vicino a lui, per poter riprendere animo, riacquisire le forze morali prima ancora che fisiche, e poi rimettersi in cammino, come rimessi a nuovo ed in forma più che mai.
Non è difficile associare la figura di questo operaio/venditore itinerante a quella del Nostro, sempre in giro per il mondo con il suo “camioncino” carico di mercanzia ed attrezzi (le sue canzoni), per soddisfare le varie esigenze dei suoi clienti (noi), che esigono, come sempre, un lavoro fatto a modo.
Ma l’assenza e la mancanza di sentimento colpiscono anche gli uomini forti, con il rischio di farli sprofondare nella tristezza, a volte così cupa da bloccarne lo slancio vitale.
E qui arriviamo al punto focale del brano, ovvero la capacità di Knopfler di giocare con le parole e la lingua.
Mi riferisco, ovviamente, al ritornello.
Personalmente, trovo che la descrizione dell’uomo in panne sulla rampa d’imbocco dell’autostrada, metafora della tristezza di cui scrivevo poco sopra, sia particolarmente azzeccata, e che l’espressione “shoulder to cry on” (spalla su cui piangere) dell’ultimo versetto adattata mirabilmente al contesto del suddetto uomo, trasformata in “hard shoulder to cry on”, cioè la corsia di emergenza dell’autostrada, sulla quale sostare, triste, sconsolato ed in attesa di eventuali soccorsi (il conforto dato dall’amore e dall’amicizia), sia un autentico colpo di genio.
Reso ancora più rimarchevole nell’ultima strofa, dove il protagonista chiede all’amata un solo minuto, per potersi rimettere in viaggio, rimesso a nuovo ed in forma, come una volta.
In questo frangente, riadattata al contesto di due persone riavvicinatesi dopo un periodo doloroso di separazione, la frase torna al suo significato originario, cioè “una spalla forte cui piangere”, ovvero un conforto sicuro per entrambi, nel caso servisse, dato dalla forza morale acquisita con la precedente esperienza.
Che altro dire? Chapeau!
Quindi, qual è il verdetto? Fortunato o sfortunato, questo operaio itinerante nelle quali vesti è camuffato il Nostro?
A mio personalissimo modo di vedere sì, ma di una fortuna fragile, che ha bisogno di tante componenti importanti per poter rimanere tale, come il trovare sempre nuova mercanzia da utilizzare e/o vendere (canzoni e dischi), sempre nuovi lavoretti da fare (concerti) ed anche la costante vicinanza delle persone care (i suoi affetti, ma forse anche noi, che formiamo il pubblico che lo ama).
Perché, alla fine, ognuna delle due parti ha bisogno dell’altra, per poter vivere pienamente.


Corsia di emergenza

Ho chiavistelli per le finestre, maniglie per le porte,
fresatrici, raschietti e levigatrici per pavimenti.
Un rastrello per la ghiaia, catene da neve,
ho sempre a disposizione una pala, non si sa mai…
Non avrei mai pensato che te ne saresti andata.

C’è un uomo in panne,
c’è un uomo in panne all’imbocco dell’autostrada,
un carico con regolare bolla a bordo,
su una corsia di emergenza, sconsolato.

Seghetti e martelli, spazzole e mocio,
poi ho le scale a pioli lì in alto, sul tettuccio.
Se c’è bisogno di un qualche lavoretto, dico sempre:
“Dev’essere fatto a modo”.
Ho bisogno che tu resti.

C’è un uomo in panne,
c’è un uomo in panne all’imbocco dell’autostrada,
un carico con regolare bolla a bordo,
su una corsia di emergenza, sconsolato.

Dammi un minuto e ci rimetteremo in cammino,
rimessi a nuovo ed in piena forma (1),
in piena forma…

E con una spalla forte su cui piangere,
su cui piangere…


Lyrics

Hard Shoulder

I’ve got latches for windows, handles for doors,
grinders and scrapers, and sanders for floors.
Rake for the gravel, chains for the snow,
always got the shovel, you never know…
I never thought you’d go.

Man’s broken down,
man’s broken down on the slip road,
got a slipped load,
and it’s a hard shoulder to cry on.

Hacksaws and hammers, brushes and mop,
then i’ve got the ladders up on the top.
If something needs doing, i always say:
“You want it done the proper way”.
I need you to stay.

Man’s broken down,
man’s broken down on the slip road,
got a slipped load,
and it’s a hard shoulder to cry on.

Give me a minute, we’ll be going again,
sound as a pound, right as rain (1),
right as rain…

And it’s a hard shoulder to cry on,
to cry on…


(1) rimessi a nuovo ed in piena forma (…sound as a pound, right as rain):
Si tratta, ovviamente, di due modi di dire inglesi, entrambi significanti un ritorno ad un buono stato psicofisico dopo un periodo non felice, o per malattia o per altri eventi avversi.
Suggestiva l’ipotesi di origine del secondo detto, dovuta forse al fatto che nel Regno Unito piove talmente spesso che la pioggia è considerata la norma, in quei luoghi.
Proprio come la buona salute...


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