Mark Knopfler - Terminal of Tribute To - Mark Knopfler's World

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Testi e traduzioni


Mark Knopfler
Tracker

Pubblicazione: 17 marzo 2015
Durata: 60 min : 34 sec
Tracce: 11
Etichetta: Mercury, Verve
Produttore: Mark Knopfler e Guy Fletcher
Registrazione: British Grove Studios (Londra), 2013-2014
Formati: CD, LP



Bonus tracks Deluxe Edition

Bonus tracks Limited Edition Box
Oklahoma Ponies (traditional, con liriche di Knopfler) - 5:19

Bonus track Edizione tedesca
Hot Dog - 2:53


A cura di Francesco Moretti

Con un titolo, testo ed un arrangiamento tutti e tre azzeccati e ficcanti (al punto da, per l’ennesima volta, non capire affatto come un brano di questo rango sia relegato a semplice canzone/bonus, ma ormai certi ragionamenti del Nostro ho rinunciato a capirli…), Knopfler rende pan per focaccia ai suoi ex colleghi, tirando, figuratamente, più fendenti di spada che stoccate lievi di fioretto.
L’arrangiamento in rock melodico, con la Les Paul di Mark a fraseggiare sapientemente, dona un tono ironico alla canzone, con la voce disillusa, ma quasi divertita del Nostro a cantare un testo ricolmo di contrappunti educati, ma fermi, netti al limite del tranciante e ben raffiguranti lo stato d’animo di Knopfler nei confronti di questi suoi ex colleghi che utilizzano, in modo equivoco, la sua proprietà intellettuale (almeno, questo sembra essere il suo pensiero).
Ma se anche non ci prendessimo la briga di leggere ed analizzare bene l’intero brano (difatti non lo faccio, basta leggerlo…), sarebbe sufficiente il titolo a spiegarne l’essenza.
Terminal Of “Tribute To…”, infatti, è un altro dei raffinati giochi di parole del Nostro, dove la parola Terminal, oltre ad indicare, sotto la metafora di un punto di imbarco e sbarco di un aeroporto (nell’ultima strofa il significato sembra proprio quello), la scarsa solidità della reputazione dell'impresa in cui si sono imbarcati questi musicisti, rappresenta soprattutto il TERMINE, la fine, il momento in cui, raggiunto un certo limite di tempo ed una certa età, sia anagrafica che artistica, non basta più la leggenda di canzoni “rubate” ad altri e riprodotte a pappagallo a darti fama e reputazione, ma serve qualcosa di ben più concreto in più, in mancanza del quale si ha come diretta conseguenza l’oblio. Come direbbe il buon vecchio Carlo Mazzone in ambito calcistico, dopo un po’ il pallone si sgonfia.
E l’espressione Tribute To è il modo, a mio personale parere azzeccatissimo, per rendere la statura artistica di questo progetto. Ovvero quella di paragonarlo all’opera di una semplice, seppur portata avanti da signori musicisti, band tributo.
Costruirsi una proprietà intellettuale come quella del Nostro richiede un lavoro lungo, duro e fatto di tante ore spese a trovare i giusti versi di questa o quella canzone, oppure a ricercare i giusti arrangiamenti per la musica appena messa a pentagramma, giorno dopo giorno, anno dopo anno, album dopo album, dapprima come DS, poi come solista.
Può una tribute band, a differenza del Nostro, rivendicare per l’ambito Dire Straits questa opera febbrile e certosina? La risposta è no. Per finire, anche se questa cosa non c’entra granché con il contesto, la grandezza di un artista musicale a tutto tondo si misura anche dalla capacità dello stesso di produrre materiale in autonomia, senza dover sempre mutuare da altri le canzoni da suonare e/o cantare.
Ora, non voglio affermare che il Nostro non abbia commesso mai errori nella gestione dei DS, che non abbia mai avuto atteggiamenti controversi (un caso che continuerò a gradire poco, anche a costo di entrare in discussione, è stato il suo completo disinteresse per la cerimonia di induzione nella Hall Of Fame del Rock ’N’ Roll.
Onestamente, anche per il rispetto verso il suo pubblico, un piccolo intervento, anche senza suonare e magari da remoto, sarebbe per me stato opportuno), oppure che alcuni suoi modi di fare possano non sempre essere stati graditi dai suoi ex compagni, ma che questo non giustifica assolutamente quanto costoro hanno finora fatto. Mark afferma: “Credo che interverremo legalmente su questo. Non ho nulla contro le band tributo, ma non mi piace il modo in cui lo fanno, come se loro fossero i soli e gli unici, quelli veri.” Al prossimo ricordo.



Al termine di "Tributo a..."

Ancora in giro a fare cabaret,
capelli grigi e chitarre Fender,
vecchi fantasmi rivisitati in salsa odierna,
niente membri originali (1).

Scegline una carina (2) e scrolla i tuoi capelli,
sembra una cosa idiota, quando diventi vecchio,
vi è sempre sembrato di non aver mai avuto la vostra parte,
tenete il broncio, ma siete solo pieni di voi stessi (3).

State imbrogliando da così tanto tempo
da non distinguere più cosa è giusto da cosa è sbagliato,
o da non sapere cos’ha in serbo il futuro per voi,
al termine di “Tributo a…”.

Ogni giorno vi ingoiate la pillola amara,
il conducente del minibus vi dice: “E voi sareste CHI?”,
non ce l’avete mai fatta e mai ce la farete,
al termine di “Tributo a…”.

Là, dove i vostri piani falliscono sempre,
e i vostri sogni sono film mai girati,
e voi siete gente qualunque, solo ombre di passaggio,
nessuno vi ha mai notati, quindi nessuno si è mai scordato di voi.

La vostra borsa è caduta dal nastro dei bagagli,
dicono che, un giorno di questi, potrebbero farvela riavere.
Quando, di preciso? Nessuno lo sa,
al terminal di “Tributo a…”.

State imbrogliando da così tanto tempo
da non distinguere più cosa è giusto da cosa è sbagliato,
o da non sapere cos’ha in serbo il futuro per voi,
al termine di “Tributo a…”.

State imbrogliando da così tanto tempo
da non distinguere più cosa è giusto da cosa è sbagliato,
o da non sapere cos’ha in serbo il futuro per voi,
al termine di “Tributo a…”.


Lyrics

Terminal of "Tribute to..."

On the road again in cabaret,
grey hair and Fenders,
old ghosts revisited today,
no original members (1).

Pick out a pretty one (2) and toss your hair,
seems foolish when you’re older,
you always felt you never had your share,
a chip on both your shoulders (3).

You’ve been faking it so long,
now you don’t know right from wrong,
or what the future has in store for you,
in the terminal of “Tribute To…”.

Every day you take the bitter pill,
the minibus driver says: “And you are WHO?”,
you never made it and you never will,
in the terminal of “Tribute To…”.

Where your plans are forever falling through,
and your dreams are movies never shot,
and you’re someone, a shadow passing through,
nobody ever knew, so nobody forgot.

Your bag has fallen from the carousel,
they say one day it could come back to you.
Exactly when? Nobody can tell,
in the terminal of “Tribute To…”.

You’ve been faking it so long,
now you don’t know right from wrong,
or what the future has in store for you,
in the terminal of “Tribute To…”.

You’ve been faking it so long,
now you don’t know right from wrong,
or what the future has in store for you,
in the terminal of “Tribute To…”.


(1) …niente membri originali (…no original members.):
A dire la verità, questo versetto del Nostro non corrisponde propriamente al vero, in quanto, sebbene per brevi periodi, anche il batterista Pick Withers ed il bassista John Illsley, entrambi membri originali dei DS, hanno suonato  in Tribute Band. Ma proprio quest’ultimo ha affermato categoricamente: “Ho detto loro: ‘Se proprio dovete farlo, chiamatevi in un altro modo’. Sarebbe come se un gruppo di persone che abbiano collaborato con loro si mettessero insieme e pretendessero di chiamarsi i Rolling Stones o i Pink Floyd. Non puoi, assolutamente. ‘Siete stati membri della band per un breve periodo, ma non possedete alcun diritto legale su quel nome, potete chiamarvi in modo diverso, per favore? Chiamate questo progetto con il suo proprio nome, che poi sarebbe quello di tributo’. Illsley, a mio modo di vedere, sfonda una porta aperta, ma credo che i suoi ex compagni di avventura abbiano fatto finta di non capire…
(2) Scegline una carina… (Pick up a pretty one…):
Una traduzione, quella di questo versetto, che non mi piace affatto, ma di cui non ho saputo esprimere una versione migliore. Qualcuno di voi ha migliori informazioni su cosa intendesse il Nostro come “cosa carina”? Una canzone? Una mise da concerto? Una chitarra? Si accettano suggerimenti…
(3) …tenete il broncio, ma siete solo pieni di voi stessi. (…a chip on both your shoulders.):
L’espressione inglese “to have a chip on one’s shoulder” significa sia “tenere il broncio o essere arrabbiati”, magari per presunte ingiustizie nei propri confronti, che “avere un’opinione di se stessi eccessiva”, spesso senza averne le credenziali. Il rafforzativo abilmente usato dal Nostro per accentuare il significato non è, ovviamente, traducibile alla lettera, tanto come lo è l’espressione originale, quindi ho messo assieme entrambi i significati, in un modo che mi sembra abbastanza efficace a definire il contesto. A mio modestissimo parere, s’intende...


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