Get Lucky - album - Mark Knopfler's World

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Mark Knopfler - Get Lucky

Pubblicazione: 14 settembre 2009
Durata: 52 min. 12 sec.
Tracce: 11
Etichetta: Mercury
Produttore: Mark Knopfler, Chuck Ainlay e Guy Fletcher
Registrazione: 2009, ai British Grove Studios di Londra



iTunes and Amazon bonus tracks
Early Bird - 5:36
Time in the Sun - 2:52
Deluxe Edition bonus tracks
Pulling Down the Ride - 2:41
Home Boy - 3:15
Good as Gold - 3:27

Se con i Dire Straits Mark Knopfler era arrivato a pubblicare sei album in studio in 14 anni, il Mark solista arriva al sesto album esattamente nello stesso tempo. Sono infatti trascorsi 14 anni dalla pubblicazione di Golden Heart (1996), e nel 2009 viene lanciato sul mercato l’album Get Lucky. Le sonorità sell’album sono le stesse del disco precedente: ormai da qualche anno la figura di Mark Knopfler si è fatta molto più discreta e rarefatta, non occupa più il palco con lo stesso ingombro degli esordi con i Dire Straits, non fa più ombra agli altri musicisti. I suoni della sua Les Paul e della sua Stratocaster si miscelano omogeneamente a quelli delle tastiere, dei flauti, delle fisarmoniche, dei violini che Mark chiama a collaborare per marcare le radici culturali della sua musica. I tempi del Mark fagocitante e dominatore del palco sono finiti da un pezzo: i musicisti della band sono gli stessi ormai da qualche anno, e Mark non li considera alla stregua di comparse di contorno, anzi ne enfatizza il valore ritagliando per loro interi passaggi strumentali che si miscelano omogeneamente con i suoni della sua chitarra.
Altra cosa in comune con l’album precedente è appunto l’atmosfera colta e raffinata delle composizioni. Lo spunto veloce, l’assolo infuocato, i ritmi compressi sono sacrificati sull’altare della ricerca di equilibrio e omogeneità. Il risultato è una musica che sembra accarezzare orecchie e palato quasi con premura, evitando le tempeste di note e di rullate. Da segnalare l’ennesimo cammeo dedicato a Hank Marvin nella canzone The car was the one, la canzone Monteleone dedicata all’amico liutaio newyorkese che costruisce per lui modelli acustici bellissimi, e il coro di voci bianche che fa da impercettibile sottofondo alla bella Remembrance Day.
L’album viene lanciato con una serie di 28 concerti in Nord America dall’aprile al maggio del 2010, e con un’ulteriore serie di 52 esibizioni autunnali in Europa. Dal punto di vista commerciale, il disco ottiene un riscontro maggiore rispetto agli ultimi pubblicati. Oltre ai consueti ottimi piazzamenti in Europa (soprattutto in Norvegia e in Germania), l’album raggiunge la nona posizione nel Regno Unito e la 17a negli Stati Uniti.
Tra le canzoni segnaliamo la già citata Monteleone per l’originalità della musica. Dedicata all’amico liutaio John Monteleone, l’artigiano che costruì per lui la bellissima "Isabella", la canzone propone un tappeto sonoro di archi che distingue questa canzone dalle altre del disco, avvicinandola molto a una delle composizioni che Mark ama produrre per le colonne sonore dei film cui collabora.
So far from the Clyde è forse la canzone più bella dell’album. Profondamente struggente nel testo e nella musica, vi si racconta della fine di una nave ormai giunta alla fine dei suoi viaggi. Mark immagina una imbarcazione costruita sul fiume Clyde (fiume ricco di cantieri navali della nativa Glasgow), che ormai svuotata di equipaggio e suppellettili, si avvia allo smantellamento ad opera di operai che la assalgono come sciacalli affamati, sino a ridurla a una macchia sulla sabbia (“til there's only a stain on the sands”). Inevitabile leggere nel testo una dolorosa metafora delle relazioni giunte all’addio, o forse addirittura un accenno alla crudeltà con cui la società condanna a una fine indecorosa le persone ritenute improduttive.

Formazione
Mark Knopfler - Voce, Chitarra
Richard Bennett - Chitarra
John McCusker - Violino, Cittern
Matt Rollings - Tastiere
Guy Fletcher - Tastiere, Arrangiamenti
Glenn Worf - Basso
Danny Cummings - Batteria
Phil Cunningham - Fisarmonica
Michael McGoldrick - Flauto, Strumenti a fiato
Rupert Gregson-Williams - Direttore archi, Corno francese


 
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