On every street - album - Mark Knopfler's World

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Dire Straits
On Every Street

Artista: Dire Straits
Tipo album: Studio
Pubblicazione: 9 settembre 1991
Durata: 60min 45s
Dischi: 1
Tracce: 12
Etichetta: Vertigo Records
Produttori: Mark Knopfler, Alan Clark




On Every Street è il sesto e ultimo album in studio del gruppo rock britannico dei Dire Straits, pubblicato nel 1991. E’ l’album di inediti con il maggior numero di tracce mai inciso dal gruppo, e presenta ben 12 brani. Si stima che abbia venduto oltre 10 milioni di copie in tutto il mondo (fonte Wikipedia), meno di un terzo del precedente Brothers in Arms, ma comunque cifra ragguardevole se si considera che raggiunse la prima posizione nelle vendite in paesi come Inghilterra, Francia e Italia. Fu l'ultimo album inedito pubblicato dal gruppo prima dello scioglimento e dell'inizio della carriera solista di Mark Knopfler. Come già successo con Brothers in Arms, l’album propone vari temi e diverse sonorità, a differenza dei primi album straitsiani che tendevano a essere monografici. In questo disco Mark Knopfler (al solito autore di tutti i testi e di tutte le musiche) affronta temi intimistici come in You and Your Friend o Fade to Black; ma propone anche letture divertite e caustiche delle abitudini dello star system e della società moderna in genere, come in My Parties e in Heavy Fuel. Le sonorità sono quelle consentite dalle modernissime e caratteristiche chitarre che Rudy Pensa e John Suhr costruiscono per Mark nella seconda metà degli anni ’80, e che rimangono le chitarre preferite sino alla pubblicazione di Golden Heart, primo lavoro da solista del 1996. Le chitarre hanno la doppia spalla mancante, tavole superiori in un bellissimo acero fiammato color ambra (in genere) e i magneti attivi EMG, che generano molta potenza in uscita e azzerano i ronzii di registrazione. Mark contribuisce in modo decisivo alla popolarità di questi modelli, che da tempo sono ormai oggetto di collezionismo a cifre altissime, e che Rudy Pensa continua tuttora a costruire su commissione. La chitarra più usata per questo disco è comunque la Pensa Suhr battezzata come MK1, una breve descrizione di questo strumento è visibile nella sezione Chitarre. Dal punto di vista musicale, l’album presenta pezzi di facile ascolto come Calling Elvis e The Bug, e pezzi di straordinaria tecnica compositiva come Fade to Black, You and Your Friend, e The Planet of New Orleans. I suoni sono prevalentemente saturati, e le Pensa Suhr si prestano benissimo al tocco delicato di Mark: il pizzicato di Mark sfrutta appieno tutta la dinamicità degli strumenti di Rudy Pensa, che rasentano la perfezione. La varietà di suoni e di generi (si va dal rock al jazz morbido, fino al rock&roll e al genere country) riproducono la stessa varietà che già decretò il successo di Brothers in Arms. In seguito alla pubblicazione, la band inizia un tour (l'ultimo) che farà tappa anche in Italia sotto l’egida dell’agenzia D'Alessandro e Galli, e che terminerà nel 1993. Il successivo album live On The Night raccoglierà appunto alcune registrazioni di quei concerti. You and Your Friend è per molti versi la canzone più intensa dell’album insieme a The Planet of New Orleans. Nel testo l’autore espone il proprio dolore per una relazione ambigua, tesa, culminata con un tradimento. La costruzione armonica del pezzo è assai articolata, ma l’ascoltatore non se ne accorge per la delicatezza del ritmo e per le sonorità molto rarefatte. Il duetto finale tra la Pensa Suhr di Knopfler e la pedal steel guitar di Paul Franklin è magistrale, emozionante, irripetibile. Forse una delle poche occasioni in cui la chitarra di Mark viene affiancata da uno strumento altrettanto espressivo, forse ancor più espressivo.
Altra canzone dalle atmosfere intense e meravigliose e The Planet of New Orleans. Dal punto di vista compositivo è l’altro capolavoro dell’album, ed è impreziosito dal contributo chitarristico di Paul Franklin e dal dialogo finale tra la Pensa Suhr di Mark e il sassofono del bravo Chris White. Il testo narra di una deludente vicenda d’amore conclusa tra le torbide eppure affascinanti strade di New Orleans. Iron Hand è una canzone ispirata dai fatti del 1984, quando uno sciopero dei minatori si concluse con una carica della polizia a cavallo Orgreave. Mark Knopfler nel testo paragona l’episodio a un cruento certame medievale. La canzone è prevalentemente acustica, e il titolo si rifà esplicitamente al soprannome dell’allora primo ministro Margaret Thatcher (the Iron Lady) che ordinò la repressione violenta della protesta.

Formazione
Mark Knopfler - Voce e Chitarre
John Illsley - Basso
Alan Clark - Organo, Piano, Sintetizzatori
Guy Fletcher - Sintetizzatore e Cori
Chris White  - Flauto e Sassofono

Altri musicisti
Danny Cummings - Percussioni
Paul Franklin - Pedal steel guitar e acoustic lap steel (You and Your Friend, The Planet of New Orleans)


 
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