Mark Knopfler - Everybody Pays - Mark Knopfler's World

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Testi e traduzioni


Mark Knopfler
Shangri-La

Pubblicazione: 28 settembre 2004
Durata: 66 min
Tracce: 14
Etichetta: Warner Brothers, Mercury
Produttore: Mark Knopfler e Chuck Ainlay
Registrazione: 2004, Shangri-la studio di Malibu, California




A cura di Francesco Moretti

Settima puntata, metà percorso, argomento: il prezzo da pagare.
Mi faccio un attimo da parte, e lascio che sia il Nostro ad introdurci alla canzone:
“Everybody Pays è una canzone difficile da spiegare, perché parla di tante cose.
E talvolta, pur non volendo creare mistero attorno alle canzoni, i tuoi sentimenti non sono rivolti a qualcosa di preciso, e diventa arduo essere specifici. La gente è solita fare della canzone un qualcosa di personale, e tu potresti rovinare loro quest’esperienza, rivelandone i particolari, e non è una cosa che voglio fare.”
Bene, ho capito, mi tocca lavorare.
Scritta nel consueto inglese colloquiale tipico del Nostro, che tanti sacramenti mi ha fatto declamare, sebbene a bassa voce (se esiste, come dicono in tanti, un Dio nell’infinito, Gli chiedo umilmente perdono per queste debolezze…), Everybody Pays gode di un’ambientazione da Far West, dove un vecchio gambler racconta della sua esperienza ai tavoli di gioco dei saloon, appena ripresa dopo un agguato tesogli da qualcuno, che gli ha sparato, ferendolo e facendolo cadere da cavallo (chiara l’identificazione del Nostro nel protagonista, con riferimento al famigerato incidente motociclistico).
Il protagonista prosegue, poi, con un monito per le giovani generazioni che vogliono prendere il suo posto ai tavoli di gioco, rimarcando i rischi ed i pericoli a cui si può andare incontro, e la pochezza dimostrata nell’attitudine, dove per raggiungere la vittoria vengono preferiti i trucchi e le scorciatoie rispetto all’impegno e all’esperienza (il “prezzo da pagare”), metafora abbastanza chiara sulla fame di successo dei giovani artisti di oggi, che vogliono tutto subito, dimenticando l’impegno e il sacrificio che questo comporta.
Circostanza confermata da Mark, che commenta in questo modo:
Il successo è una cosa che raccomando a tutti, naturalmente, ma bisogna stare davvero molto attenti, perché il successo ha un lato negativo, che si palesa abbastanza presto. E bisogna impegnarsi davvero tanto, e con grande cautela, per fare in modo che il lato brutto del successo non vada a rovinare tutto quanto d’importante tu abbia nella tua vita.”
Mi è parso anche (opinione strettamente personale, s’intende) che in qualche verso ci sia una qualche frecciata per tutti quei suoi ex collaboratori che, tuttora, utilizzano con troppa leggerezza il suo nome e quello dei Dire Straits, ma qui il Nostro non fa affermazioni in proposito. Forse, chissà...
Morale della storia, nessuno al mondo ti da niente per niente, per raggiungere il tuo Shangri-La qualcosa devi pagare, e tutti pagano per questo.


Tutti quanti pagano

Mi hanno sparato e son caduto da cavallo. E allora? Sono ancora in piedi,
a giocare in uno di questi grandi saloon sulla strada principale.
Puoi fare un salto qui, dare un’occhiata a questi rifugi per peccatori,
riuscirai a trovare, sì e no, una o due partite vere.
Nessuno mi manderà sottoterra, non ancora, almeno.
Ma sia che ti trovi sulla via principale, oppure alla periferia della città,
tutti quanti pagano, tutti quanti pagano per giocare.

Eh sì, dovresti stare dove sei, nascosto nella segatura (1),
è, probabilmente, il posto più sicuro dove stare.
Con i tuoi piccoli e sporchi bluff (2), e le tue “mani” da quattro soldi (3),
non fai alcuna differenza, per me.
E tutte quelle direzioni, che non abbiamo mai preso,
per andare ognuno per la propria strada?
Chi, tra noi, è quello con la storia di più vecchia data?
Tutti quanti pagano, tutti quanti pagano per giocare.

Rannicchiati in un carro merci, sogna e sparisci,
con il tuo paio di amici giocatori (4) occasionali.
Non sei mai stato in grado di affrontare i problemi, quindi vattene,
sapevo già da allora, che questo gioco era pericoloso.
Ma nessuno entra allegramente da queste porte a vento,
semplicemente si alza in piedi e se ne va.
Tutti devono lasciare un po’ di sangue qui, sul pavimento,
tutti quanti pagano, tutti quanti pagano per giocare.


Lyrics

Everybody Pays

I got shot off my horse. So what? I’m up again
and playing in one of these big saloons on main.
You can come up here, take a look around these sinners’ dens,
you’re only ever going to find one or two real games.
Nobody’s driving me underground, non yet anyway.
But either on the strip, or on the edge of town,
everybody pays, everybody pays to play.

Yeah, you ought to stay right where you are, in sawdust land (1),
it’s probably the safest place to be.
With your greasy, little pork pies (2), and your shoestring hands (3),
it makes no difference to me.
All those directions, which we never took,
to go our different ways?
Who went and wrote the oldest story in the book?
Everybody pays, everybody pays to play.

Curl up inside a boxcar, dream and disappear,
with a couple low roller (4) friends.
You were never one for trouble, so get out of here,
i knew the game was dangerous, back then.
But nobody’s breezing through these swinging doors,
just ups and walks away.
Everybody has to leave some blood here, on the floor,
everybody pays, everybody pays to play.


(1) You ought to stay…in sawdust land: Questo verso mi ha fatto impazzire. Confesso di non avere idea se questa “sawdust land" sia un modo di dire, la metafora di qualcosa o, semplicemente, possa essere tradotta così com’è scritta.
Alla fine, esausto dalle ricerche infruttuose, ho deciso di tradurre così come voi potete leggere, cercando un senso logico, ma non essendone per niente sicuro.
Se qualcuno di voi ha migliori informazioni del sottoscritto, sarò lietissimo di far cambiare il testo della traduzione, rendendovene giustamente merito.
(2) With your greasy, little pork pies…: Qui il pasticcio di maiale non c’entra.
Con il termine Pork Pies, in dialetto londinese Cockney, s’intendono le bugie.
Ed essendo il gioco d’azzardo il contesto della canzone, io stesso ho azzardato, traducendo in “bluff”, come succede nelle partite di poker come Dio comanda.
Anche qui vale il discorso della voce precedente.
(3) …and your shoestring hands: Come sopra. La parola “hands” non rappresenta le appendici delle braccia, bensì le combinazioni di carte che hai in mano a poker, od in qualsiasi altro gioco di carte.
Shoestring è il laccio della scarpa, notoriamente di risibile valore economico.
Mi sembra, quindi, appropriata la traduzione “da quattro soldi”.
(4) Low Roller: In gergo, giocatori d’azzardo validi, ma non molto danarosi, che quindi giocano “in modo responsabile” il loro capitale di partenza, riducendo al minimo i rischi e, di solito, uscendo dal tavolo non appena ottenuta una vincita.


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